Sea of Thieves è titolo sviluppato da RARE, disponibile in esclusiva per PC, Xbox ONE ,con supporto a ONE X, a partire dal 20 marzo 2017. Il titolo ha avuto ben quattro anni di sviluppo e noi di GamesHunters.it, pur non avendo seguito il progetto dalla nascita, abbiamo avuto modo di provare la versione Beta in accesso anticipato, appassionarci al titolo, e infine compararla con la versione definitiva. Prima di descrivere Sea Of Thieves nella sua totalità, elencando quelli che sono pregi e difetti, sono doverose determinate premesse. L’opera ha fin da subito suscitato un forte interesse da parte della community. Un interesse simile, spesso, genera fraintendimenti, snaturando il reale progetto del team, aumentandone le aspettative. Parliamoci chiaro, non è nostra intenzione definire Sea Of Thieves un pessimo titolo, tuttavia alcune scelte del team di sviluppo lasciano un po’ di amaro in bocca.
Sea Of Thieves è un titolo in prima persona ma, non per questo, rientra nella classificazione di gioco di ruolo. Mancano tutte quelle meccaniche che lo potrebbero definire tale come, ad esempio, un sistema di livellamento, scelta o aumento delle abilità tramite punti esperienza, variegate tipologie di armi, vasto open world, un sistema di acquisto o scambio merce e/o conio articolato e ben definito. È superfluo voler definire il titolo in un genere. È un gioco che deve esser vissuto per come si presenta. Voi impersonate un pirata il cui unico obiettivo è quello di accumulare ricchezze e fama, ovviamente, a discapito degli altri. Un PvP spietato, senza onore o morale. Potete cercare unicamente di risolvere gli obiettivi imposti oppure potete lanciarvi a razziare le altre imbarcazioni. Non esistono regole, e tra i pirati non esiste onore!
Appena avviato il gioco, subito dopo il breve filmato introduttivo, dovrete scegliere il personaggio. Non è possibile personalizzare il vostro alter ego, dovrete scegliere tra i vari pre-set e sebbene abbiano dei tratti distintivi non esiste una correlazione con determinate abilità. Quindi la scelta si focalizza unicamente alla ricerca del personaggio più empatico. Ci si risveglia in una locanda delle tante isole adibite ad avamposto. Un appunto lasciato sul tavolo prima di perdere i sensi, per colpa del troppo grog, ci ricorda il nostro unico scopo: accumulare ricchezze e fama. Per fare ciò dobbiamo affidarci alle tre gilde presenti nel gioco: i cacciatori di tesori, l’ordine delle anime e l’alleanza del mercante, i cui membri sono presenti in tutti gli avamposti, pronti ad affidarci incarichi. I cacciatori di tesori ci forniscono delle mappe che rivelano tesori nascosti da recuperare e riportare alla gilda. L’ordine delle anime ci commissiona la ricerca di una ciurma scheletrica per ottenere il teschio del capitano, dopo averlo sconfitto. L’alleanza del mercante ci affida l’incarico di recuperare determinati oggetti e animali da consegnare in precisi avamposti rispettando i determinati tempi di consegna. Esiste, infatti, un calendario proprio nel gioco visualizzabile tramite oggetto presente in inventario. Man mano che si portano a termine le missioni inziali si sbloccheranno altre più remunerative e complesse. L’ordine delle anime vi assegnerà compiti dove le ciurma da sconfiggere sarà sempre più numerosa ed agguerrita, i cacciatori di tesori vi daranno mappe sempre più complesse con indovinelli e tracobetti, anzi scusate trabocchetti, da risolvere prima di vedere svelata la posizione dello scrigno sulla mappa. Vivere queste esperienze, accentuate dalla visuale in prima persona, ci ha immediatamente riportato ad una ventina di anni fa, quando si fantasticava dopo aver visto i Goonies. Più corposo, dunque, della versione beta dove era presente solo la gilda dei cacciatori di tesori. Infine durante le vostre traversate in mare potrete notare nel cielo una enorme nuvola a forma di teschio. Questo da inizio ad un evento raid dove dovrete eliminare orde di nemici per avere accesso ad un sostanzioso bottino. Tuttavia non sarete i soli a notare l’enorme teschio nel cielo…
La mappa di gioco è vasta, tuttavia le isole non sono infinite e, tolto l’entusiasmo delle prime ore, si tratta di visitare e rivisitare gli stessi posti. Questo difetto viene compensato dalla dislocazione dei vari tesori che permettono di scoprire continuamente nuovi anfratti e zone. Ciò che realmente spezza la monotonia di questa routine è la modalità cooperativa. Premesso che il titolo è giocabile anche in solitaria, serve collaborazione per portare a termine gli incarichi ed avere un membro della ciurma che illumina la zona con una lanterna mentre noi seguiamo la mappa, un altro membro che ci protegge dagli attacchi dei vari scheletri presenti sull’isola mentre il quarto rimane di vedetta sulla nave risulta essere la vera natura del gioco. Cosi come serve collaborazione per la navigazione in mare aperto e soprattutto per affrontare altre ciurme di pirati.
Tutte le ricchezze, slealmente guadagnate con le missioni delle gilde o tramite varie razzie ad altri vascelli, possono essere spese dai negozianti presenti nei vari avamposti. Tutto ciò che potrete acquistare, come ad esempio abbigliamento per il vostro personaggio, skin per le armi e per il vostro galeone, non porta alcun beneficio in termini di gioco. Acquistare una nuova skin per l’arma non la rende più potente, cosi come l’acquisto di un qualunque capo di abbigliamento non vi restituisce una maggiore resistenza ai colpi nemici. Risulta, dunque, essere un mero tratto di vanità, un simbolo della vostra fama per distinguersi dalla massa piratesca. Su questo è necessario fare una piccola digressione. Sebbene questa scelta possa non essere condivisa dalla comunità di gioco, per noi, RARE ha compiuto una scelta in coerenza con lo spirito del titolo. Cosi facendo non viene premiato il tempo speso per “livellare”, bensì la qualità è l’esperienza di gioco. Anche per un pirata esperto, con svariate ore di gioco, è possibile sopperire al colpo ben assestato di spada di un altro pirata che paradossalmente effettua la sua prima partita. Cosi come è possibile accettare e partecipare a missioni di alto livello pur non avendole sbloccate.
Sebbene la modalità cooperativa renda il gioco più fruibile ed interessante, ci sono molti elementi che sembrano non esser stati presi in considerazione dal team di RARE. Per un titolo che ha avuto ben quattro anni di sviluppo ci si aspetta ben altro, uno spazio ben più vivo e studiato. Poca la fauna presente (tra l’altro utile unicamente per le missioni) e poche le interazioni con l’ambiente cosi come, escluse le prime ore di gioco dove tutto è “nuovo”, non si ha interesse nel visitare e scoprire nel dettaglio le isole o i fondali marini, fondamentalmente perché non esiste una ricompensa, non si è motivati in nessun modo. Vengono in mente tanti titoli con un modus operandi simile, dove l’esperienza nel gioco subentra al bonario livellamento, come ad esempio The Legend of Zelda: Breath of the Wild dove vengono premiati ed incentivati i videogiocatori all’esplorazione. Queste mancanze non trovano una valida giustificazione ed il team stesso è attualmente impegnato a ricevere i vari feedback per migliorare l’esperienza di gioco.
In Sea Of Thieves gli elementi fondamentali e meglio rappresentati sono quelli strettamente connaturati alla vita piratesca, ovvero le imbarcazioni e il mare. Purtroppo i vascelli disponibili sono solamente due e la scelta è determinata dal numero di giocatori con cui si decide di far comunella. Il primo è il Galeone, accessibile a partire da 3 a 4 giocatori. Innegabilmente più maestoso, con una potenza di fuoco maggiore, tuttavia più lento e difficile da gestire. Di contro l’altra imbarcazione Sloop, più piccola e veloce dotata di meno cannoni ma di facile utilizzo, anche nelle traversate in solitaria. Questo aspetto per noi è largamente contestabile. Tralasciando la scelta di sole due imbarcazioni disponibili, la personalizzazione delle dei due vascelli si limita alla possibilità di cambiare vele, scafi e polene. L’elemento più importante del mondo piratesco, che segue di pari fama il capitano che la pilota, ridotta ad un mero mezzo di trasporto, senza neanche avere la possibilità di poterle dare un nome (cosa tanto scontata quanto obbligatoria per qualsiasi imbarcazione). La nostra unica speranza rimane la possibilità del team di sviluppo di aggiungere ulteriori elementi con futuri aggiornamenti, seguendo le richieste della community.
D’altro canto il comparto artistico lascia senza parole, affermandosi come uno dei più curati del genere. Gli effetti del mare, le cui onde si infrangono sulla nave bagnandone il pontile, capace di passare dal nero pece, in condizione di maltempo con onde altissime che riescono ad incutere quel senso di angoscia nel videogiocatore durante i temporali, al chiaro, trasparente e cristallino, capace di far vedere il fondale. Oppure la possibilità, in una notte dal cielo terso, di guidare anche senza bussola seguendo la stella polare, il più antico sistema di navigazione. Accostato da un ottimo comparto sonoro le cui musiche accompagnano perfettamente la nostra ciurma durante le traversate in mare e gli ottimi effetti sonori curati anche nei più piccoli particolari. Di notte i rumori delle esplosioni (oltre ad accecare brevemente la vista, data la detonazione) vengono accentuati, rendendo il combattimento realistico ed immersivo. Altro strumento presente nel gioco, che ne aumenta il senso di realismo, è la chat di prossimità. Anche se in gruppo privato la nostra chat vocale sarà udibile da altri filibustieri presenti nelle vicinanze, aumentando cosi le possibilità di interazione.
Sea Of Thieves è un titolo che nonostante i quattro anni di sviluppo sembra acerbo con molti elementi che potevano essere sviluppati e resi più corposi. Resta tuttavia un’opera unica nel suo genere, con un comparto artistico (grafico ed audio) di alto livello. Piacevole da giocare in solitaria dà il suo massimo nella modalità multiplayer. Immersivo, coinvolgente, far parte di una ciurma in cerca di tesori o avventurarsi in mare aperto per saccheggiare altri vascelli risulta appagante, spassoso con la giusta compagnia. Ho personalmente apprezzato la scelta del team di non aver accesso ad un sistema di livellamento rendendo tutti i giocatori sempre uguali, dove per fare la differenza conta l’esperienza. La domanda giusta sarebbe chiedersi se Sea Of Thieves sia un titolo da day-one. Potrebbe esserlo, se riuscite a sorvolare a tutte le pecche su citate altrimenti tocca aspettare nella speranza che RARE introduca novità rendendo il gioco più completo. Concludendo, se siete ancora indecisi sull’acquisto potete sempre utilizzare il Game Pass per provare il titolo gratuitamente per una quindicina di giorni e poco più di dieci euro per l’abbonamento, una volta scaduto il termine di prova.
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